Quanto conta la quotidianità nell'amicizia?
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Visualizzazione dei post da agosto, 2008
Il passato è già passato e mo il passato se lo tiene.
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L'amore è eterno finchè dura
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PROLOGO: Proprio ieri leggevo qua e là nei vari blog di ventenni (si, non ho proprio un cazzo da fare) di questi amori disperati, che ti sembra che niente ci sarà dopo di lui o lei. Poi questo qualcuno diventa niente. Se non un pallido ricordo che t’intenerisce. Per quella che eri. Quasi innocente nel tuo credere di essere infatuata dell’altro, inconsapevole di esserlo solo di un’idea. Sicuramente mi sono espressa male perché ci sono stati commenti su quanto l’amore è bello, pazzo eccetera. Ricominciamo. Quanti di voi si sono sposati con la prima cotta? O la seconda? O la terza? Quanti di voi sono ancora insieme agli stessi? Quanti di voi amano ancora il primo amore? Quanti di voi possono dire di conoscere quella persona a cui aspiravate da ragazzini, che magari vedevate alla fermata del tram o nel banco davanti al vostro? Quanti di voi, poi, sono morti dopo il primo amore? Quanti, ancora, non si sono più innamorati? Quanti possono dire che quello era amore? E dio mio non saranno gli o
L'erba del vicino...
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Nessuno a quanto sembra gioisce di quel che ha ma è nella spasmodica ricerca di quel che hanno gli altri. O alcuni. E’ insito nella natura umana la Ricerca. Se da una parte è una componente essenziale per migliorarci, dall’altra è essenziale per renderci infelici e scontenti. Non ci ricordiamo del momento in cui abbiamo lottato per aver quel che abbiamo oggi, avvertiamo solo il senso di noia e l’irrequietezza. Allora i nostri occhi cominciano a guardare oltre. Oltre, dall’altra parte, desiderando solo quello che immaginiamo sia una vita felice. Quasi che quel che non ci appartiene fosse il Santo Graal guaritore di ogni malanno dell’anima. Io ho perso molto. Moltissimo. Ho fatto scelte obbligate e necessarie ma soltanto quando il sentiero era già stato intrapreso. Rimorsi o rimpianti? Ha importanza ormai? Gli anni sono passati e se tornassi al 1997 certamente non mi accoccolerei in una futile illusione che mi ha resa cieca. La vita è molto semplice, non ci sono verità nascoste. Il più d
C'è differenza tra essere soli ed essere solitari
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Intanto ho messo del vino in freddo, perché non si sa mai, che poi me ne venga voglia. La tv è un suono debole alle mie spalle, perché stasera non ho voglia di silenzio. Ho una valanga di telefilm da vedere, ho in progetto di andare in palestra solo per infilarmi nell’idromassaggio domani mattina. E forse in questo agosto, in una Milano deserta, troverò il coraggio di prendere un tram bollente e andare a vedere la mostra a Palazzo Reale che mi riprometto di visitare da sei mesi. Amo non dover rendere conto, all’orologio e a qualunque altra persona, le cose che faccio. Fosse anche il semplice “non fare niente”. Non è un lusso che possiamo concederci sempre. Ed è questa la differenza di chi si sente solo e chi è solitario. Non è che non ci piace la compagnia ma amiamo anche rimanere soli.
*La palestra
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E’ un mondo che non mi appartiene, a parte il mio amore profondo per la tecnologia e le scoperte. Per le persone con un minimo di domande nel portabagagli non è facile questo tempo, non credo sia stato migliore nel passato, credo e spero che forse ci sarà nel futuro. Le palestre. Qualche anno fa frequentavo abitualmente, era anche un luogo di incontro. Adesso ho ripreso da Luglio a frequentare una palestra. Molto grande e molto ben attrezzata. L’ho scelta per la libertà di orari e devo ammettere, l’anonimato. Però sono una persona che osserva, specie se non ho niente altro da fare, e muovermi per me non è fare. Non è implicito pensare nel “Fare”. E li guardo. Sono talmente presi da loro stessi, dal loro aspetto da essere quasi dimentichi del mondo che li circonda. E’ una palestra priva quasi priva di specchi, a parte le sale in cui si tengono le lezioni, ce n’è uno solo grande e alto un paio di metri nello spogliatoio. Vedo scene talmente raccapriccianti da lasciarmi senza fiato, non è