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Visualizzazione dei post da ottobre, 2003

La famiglia

Il mio grosso grasso matrimonio greco che volendo tradurre potrebbe essere La mia grassa grossa famiglia italiana Chiassosa, enorme, talmente enorme da perdimici ogni volta che l'incontro e questo succede ogni Natale oramai, da quando ho facoltà di scegliere, di pensare. E chissà forse lo salterò questo Natale. Li ho sempre evitati. Credo di essere un ramo di mia nonna materna e mio nonno paterno Timidi, solitari, amorevoli, troppo sensibili, che si sono persi mille volte. Gli altri? GLi altri li guardo come essere scesi da un altro pianeta. Urlano e strepitano, si fanno gli affari degli altri. Troppo presi dalla vita altrui per vivere la propria. Ma, a differenza dei miei parenti che vivono a Parigi, questi di Milano se c'è un problema lo affrontano tutti insieme, ogni ferita è rimarginata insieme. A Parigi invece si sente che sono satelliti isolati della stessa famiglia. Pensavo di esser anche io un satellite ed invece sono stata una cometa che seguiva la mia nonna, ma assol

Vendute

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Sto leggendo Vendute. Nel luglio 1980, all'età di 15 anni, Zana partì per una vacanza nello Yemen con un amico di suo padre. La vacanza sarebbe dovuta durare sei settimane; lei partì da sola, con questi due sconosciuti per un paese straniero. Hockail, il villaggio nella Maqbana dove abitava l'uomo, sarebbe stata la prigione di Zana. Le condizioni di vita erano spaventose: un logoro materasso di appena sei cm di spessore su cui dormire, una stanza buia e umida con un secchio che fungeva da bagno, una buca nel terreno come scarico. Pavimenti nudi sporchi di fango, mura segnate da escrementi animali e un caldo insopportabile che rendeva questi odori pungenti ancora più insopportabili.... . Ma dopotutto era solo per poche settimane,era solo una vacanza. Poi, tre giorni dopo il loro arrivo, Abdul le presentò suo fig

Associazioni empatiche

Sicuramente noi siamo bianchi e neri, io preferisco dire colorati. Insiemi di sensazioni semplici, completamente opposte, che sommandosi ci rendono esseri complessi e contraddittori, proprio perchè fatti di stati d'animo e sentimenti opposti, amari e cattivi come fiele o buoni come il miele. E questo ci rendo noi, unici. Discorso diverso per le associazioni spirituali, fisiche, mentali con altri esseri umani. Si dice che gli opposti si attraggono. Non credo. I simili si accostano e si avvicinano perchè si annusano nell'aria. Forse nati da eccezioni che sono diventate regole.. non so. Forse siamo dissimili nel gestire il quotidiano, ma simili per valori, per esperienze, per "sentire"... e quindi ci avviciniamo gli uni agli altri. E lo si può vedere nei banchi di scuola, negli uffici, per la strada... e qui nei blog. Ci si annusa e ci si riconosce anche qui, tra le parole scritte in digitale.

Tram

Il rumore del vecchio tram che passa per la Milano vecchia, la moltitudine di colori e accostamenti pazzeschi di gente diversa. Manager e disperati che viaggiano insieme. Studenti e segretarie. Gente diversa. Così diversa da risultare omogenea in questo vecchio tram Era tanto che non prendevo un tram Milano è bella. Milano è frenetica. Mi infastidiscono gli aliti addosso, gli zaini contro la schiena, la puzza, le urla, ma mi fermo un attimo ad osservare lasciando da parte il nervosismo di questa mattina diversa Guardo l'uomo con la valigetta e mi chiedo se ci tiene dentro il pranzo come fa il mio collega Guardo vecchiette sorreggersi e spettegolare, parlare di medicine spettacolari e dottori bravissimi e avrei voglia di abbracciarle Guardo l'uomo sudicio che ho a fianco e penso che ne sarà di lui, ma il suo odore è insopportabile sento di detestarlo per lo sporco che mi fa respirare. Mi soffermo sugli studenti. 15 anni belli? Ho un ricordo che mi inquieta della scuola. Amavo st