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Visualizzazione dei post da settembre, 2007

La tolleranza

Se si tollera qualcosa, diventa sopportabile e poco tempo dopo anche normale. Israel Zangwill Io non sono tollerante, non mi riempio la bocca con questa parola credendo di essere tanto buona. Eppure sono una di quelle persone che vivono e lasciano vivere finché il tuo vivere non interviene con il mio, allora mi arrabbio. Mi arrabbio molto per le ingiustizie, sia quelle quotidiane che quelle sociali. Mi arrabbio e non le tollero. Mi fan un po' pena tutti quelli che non hanno opinioni, di solito guardano al loro piccolo mondo egoista senza preoccuparsi dell'altrui sorte. Ma quello che davvero mi fa accapponare la pelle sono due persone: Quelle che ci tendono a dirti che non ti faranno mai del male (se non hai intenzione, non mi avvisi) e quelli che sono tolleranti a tutto. Esprimere i propri giudizi con educazione non è non essere tollerante, ma avere una testa. Una cavolo di testa che funziona. Non addentratevi in argomenti che non vi compete, continuate a parlare di sesso, uomi

Oriana Fallaci

Forse amiamo chi ci somiglia o forse amiamo chi vorremmo essere e sappiamo di non poter esser mai. Io ho amato Oriana da sempre, mi ricorda la mia compagna di crescita, Fabrizia. Fabrizia e sua madre mi fecero leggere i primi libri. Ho amato ogni parola di Oriana, ogni gesto, ogni opinione perchè sua anche se da me non condivisa. C'è chi gioisce, dopotutto hanno gioito anche per il crollo delle torri gemelle, hanno gioito per i deboli massacrati, hanno gioito per ogni bomba, hanno fatto foto davanti ai resti di Sharm el Sheik, cosa vuoi che sia una donna? Di idioti ce ne sono sempre, perchè per quanto tu non possa essere d'accordo con le idee di una persona, davanti alla morte dovresti avere rispetto. Rispetto per una donna che è stata là mentre le bombe cadevano, che non ha avuto una vita facile, che ha anche avuto il coraggio di cambiare idea, di amare chi non le conveniva, di intervistare persone che disprezzava per capire. Capire, signore e signori, non lo si fa in una polt

Guardo, osservo, ascolto

In questi anni il mio percorso è stato camminare avanti. Cambiare in qualche modo è crescere. Ci sono persone che non cambiano mai, che non imparano. Ci sono persone a cui piace affermare sé stessi nei piccoli dispetti quotidiani, come se far del male agli altri in piccole dosi possa in qualche modo dar loro ragione. Io faccio domande per capire, da sempre sono una persona curiosa e quando non avrà più domande da fare vorrà dire che sarà davvero vecchia o morta. Non dico che il mio modo di vivere e di pensare sia quello giusto in assoluto, ma solo per me. Mi posso anche appassionare nelle discussioni, ma poi non ci penso più. Il passato esiste solo per capire meglio il presente, se ci si fossilizza in quello che siamo da sempre non si va mai avanti. Umiliare gli altri o credere di farlo, usare giochi di parole per confondere, attirare un'attenzione che non si ha denota una debolezza di carattere che fa solo tenerezza. I miei genitori non riescono proprio a concepire la cattiveria,