A proposito di quel che le Donne non dicono

C'è qualcosa che s'impone prepotente.
Che ci fa schernire quello che ci capita, perché non ci si piange addosso, ci si dice che passerà,
che abbiamo superato ben altri dolori, lutti, divorzi, malattie;
che al massimo ci chiudiamo in bagno sole a dar sfogo a lacrime perché non vogliamo essere come Doris Day, che cazzo, siamo Donne!
Stiamo sull'attenti come brave soldatine.
Piuttosto diveniamo bulimiche, anoressiche, ci tagliamo, ci svendiamo, ci facciamo male, qualcuna scambia sesso in cambio di amore perché noi siam moderne
ma al di fuori siamo ferree, ligie, dritte
eppure
eppure miei cari
siamo archi.
L'arco di per sé non si spezza mai.
Oppresse dalla nostro senso di super-eroine di un film di terz'ordine.
mi chiedo come sia possibile che una telefonata amica ci appaia come un miracolo,
un'attenzione come un regalo.
A volte come in Quarto Potere pensiamo che non possiamo più sopportare una cosa in più,
ed invece risorgiamo sempre.
Sempre con un pezzetto in meno
o in più.
Forse un mattone nel muro di cinta.

Commenti

  1. Siamo macchine da guerra: create per la sopravvivenza!

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  2. A me quello che hai scritto fa venire i brividi. quanto è vero.
    E penso ai mattoni ho messo sul mio muro di cinta e a quanti ne metterò ancora.

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  3. la fragilità manifesta è forza.
    le deboli forse siamo noi.

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