Un velo pietoso

Io arrivo, magari in ritardo ma ci arrivo.
Occupata dai fatti miei, volutamente non mi interesso dei fatti.
Anche perchè la mia sfiducia nei nostri giornali ormai è quanto quella per i politici nostrani.
Poi leggo in giro, insonne e nullafacente, su MC gli articoli sul velo.

Avevamo un simpaticissimo fattorino che ci faceva (bontà sua) commissioni pure private. Ma se per comodità e velocità entrava al supermercato per comperare il pane con il casco, veniva fermato dalla sicurezza.

C'è un fatto. In Duomo a Milano non ci entri se sei in canottiera. Non ci sono scandali di sorta. La gente si mette uno scialle e via.

A parte il fatto che è indubbio il fatto di voler a tutti i costi far notizia e sviarci da altro (vedi buconero di domani), non ci arrivo, scusate, non ci arrivo proprio a capire cosa c'è che non va.
A me non frega un cavolo di niente.
Mi inquieta una donna conciata così, ma mi rompe un pochetto vedere tutti sti culi che escono dai jeans di uomini e donne, come tanti idraulici che stanno lavorando. 
Ho visto più righe pelose in un anno che in tutta la mia vita.
Ma mi faccio i fatti miei.
Davanti però a delle leggi, bisogna rispettarle. Punto.
Non c'è da discuterne troppo.

Se io da domani decido che la mia religione mi costringe a dare sberle in faccia altrui, verrò rispettata?
e se il mio amico brutto e peloso decide che Dio gli dice di andare in giro nudo, verrà rispettato?
Questo falso buonismo a tutti i costi, di persone che poi chiamano "negretti" gente laureata... ecco anche qui l'ape ronza.

OT: ogni religione è scritta dagli uomini.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il parco

La Milano da Bere